cammino piuttosto freneticamente, tra una pozzanghera e l’atra, ascoltando musiche blasfeme, e penso:

molte delle persone a cui voglio un bene incontrastato osannano le mie creazioni e le mie idee.

questo mi fa pensare al rapporto tra queste persone e le mie aspettative sognanti riguardo al futuro.

talvolta costoro mi danno istintivamente del genio, lodando le mie capacità di saper surrealizzare pur mantenendo forte presenza di concetti concreti, coerenti ed intelligenti.

e tutte queste belle cose che mi dicono potrei considerarle come 0,0000000000003% del parere dell’umanità:

molte altre persone mi considerano un cazzone perditempo, un comunista(?!), un incapace di stare al mondo, e molte altre cose forse poco interessanti.

dunque mi chiedo quanto valgano questi benvenuti elogi da parte di quelle persone da me fortemente stimate ed amate.

mi viene da pensare che in una impossibile concezione oggettiva del mondo io sia comunque un nulla vuoto, nonostante alcuni soggetti di alto sviluppo intellettivo-cognitivo mi facciano preziosi complimenti e, talvolta, mi definiscono, come io ritengo loro, “intellettuale”.

può far testo che per il resto del mondo io sia un “nulla vuoto”‘?

il ritenere queste persone “intellettuali” è mia opinione, nonchè di loro stessi per loro stessi.

tutte queste frustrazioni derivano da che non trovo forti elementi di confronto per poter essere totalmente d’accordo sul considerare geniali alcune mie idee e/o creazioni.

posso sì riconoscere la loro genialità, la loro perspicacia e la forte componente creativo-costruttiva, ma per mia unica opinione.

il non riuscire a trovar confronti può rispecchiarsi nell’idea di saper di essere diversi dallo standar sociale ed etichettistico, quindi unici; forse questa unicità può si esser condivisa ma non trova facile confronto con quanto, appunto, oltre a queste “persone-uniche”, esiste.

e l’esser tutto ciò porta a potersi collocare in una sorta di élite che regola, e capisce, ciò che si può intendere con il termine “concettuale”?

tutto questo mi turba ora, perchè penso che queste mie fantastiche idee e creazioni siano così apprezzate da queste persone perchè siamo tutti dentro ma fuori(non a livello di non aver coscienza politica e di non informarci su quanto accade ovunque) dal mondo, e ci capiamo, anche perchè siamo tutti un pò soli, e sentiamo di esserlo, e vogliamo spesso allontanarci da quegli standard già citati e dalla massa, per poter ampliare la nostra sacra(non in senso religioso) unicità.

wittgenstein disse che non esiste conoscenza senza il dubbio. allora tutte queste mie turbe possono trovare risposta in questo, e avere ora una nuova consapevolezza: che questa unicità c’è ed il non aver confronto conferma la sua originalità, esaltandola, anche perchè alcune basi culturali le abbiamo per poter capire che i nostri concetti hanno un valore ed hanno senso, e che sono nuovi, in senso costruttivo; e affermo che continueremo a creare, dovessero toglierci il pane da sotto i denti.