veemente, irriverente, irrimediabilmente. sono lontano tantissimo da mondi che sono vicini, passeggio. tu intanto prendi in giro cose che non conosci, si, lo fai..al massimo le conosci perchè ne hai tratto un giudizio pressappochisticamente di nicchia..a tuo modo, come praticamente chiunque, sei un fallito. mi lascio perciò travolgere dal canto delle sirene, sognandone uno nuovo e mio. cammino ma poco a spasso..e sogno persone e soprattutto ragazze che poi incontrano gli altri e non io, che, dopo averle si sognate, vorrei ancor di più infilarmici dentro, senza alcuno bla bla. non se ne può più di quell’auto-glorificazione da adulto infantile, da trentenne fallito che gioca con il trentottenne assoggettato. le urla non sono male, altro che le sirene. e si torna ad un perno che blocca il mio lazo danzante, eterno ritorno del mio intelletto sulle sue stesse falle. cerco e trovo e desidero altro, attendo date indate. è finto. non c’è gloria..se c’è ne é ve n’é solo per bastardi. certe cose fanno cacare. sempre, sempre mi trovo ad attendere. mentre mi regalano oggettistica di pessimo gusto. a me mica mi piacciono così molto queste cose. pur essendo giovine io i giovani li odio, ronzano. universitari che “no wìquesto computer per l’uni lo voglio tenere senza schifezze e stronzate”, quelli che parlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlanoparlano  e tutto ha il significato di questa onomatopea: prot.