palude.

più mi guardo i piedi e più capisco che non ci sono..dove dovrei essere..me lo chiedo ossessivamente. ormai mi è scomodo camminare qui, è tormentante trovo il dover riconoscere sempre qualcuno, perchè qua troppo conosco. quindi provvedo nel girare in un involucro, nella speranza del totale anonimato..nella speranza di riuscire almeno a leggere. ed è proprio in questo momento che si fanno vivi un sacco di bisogni. nonostante tutto mi scopro ostinato, e credo di poter esser capace di realizzare comunque qualché di buono. infatti l’inconscio lancia le distrazioni e gli occhiali si appannano perchè vogliono giocare.

quanta è la superficialità che bisogna subire, da qui principia il mio voler vivere dove la mia conoscenza non sa capire e carpire, onde le mie passeggiate risulteranno sole, finalmente sole. in quei momenti in cui solo le immagini parleranno, dove gli stereotipi saranno offuscati da un linguaggio completamente estraneo alla mia culturale natura..quanto mi appagherà essere nessuno. quanto il mio intenstino si allieterà.

è nell’apparire che quelle ambizioni sociali istituite nel dopoguerra prendono forma in quegli ambienti in cui “l’odiens” è ampio, in quelle situazioni societarie in cui i bilanci fanno cadere i muri dalle quantità di nulla che vi si commercia. è qui che ci si sente degli eroi per aver vinto, ed è qui che la concezione della politica in italia si è arenata, nel vedere le elezioni come l’ennesimo scontro diretto in cui chi vincerà sarà necessariamente il più forte. nient’altro che delle infantili tirate di capelli, delle intramontabili sfide insensate; degli atteggiamenti da circensi impazziti, a schiaffeggiare i propri ” averi”(possedimenti). i non aventi coscienza sono soggiogati dalle loro stesse lamentele..non esistono soddisfazoni permanenti, durature. la loro partecipazione felice rischierebbe fin troppo se fosse lunga, stabile; deve comunque essere accanita, mostrare fame rabbiosa..dev’essere frustrata: è così che si mantiene stabile la presenza di affamati di vittorie/vendette/conquiste/ecc. così come in una fiction..ciò che effettivamente è. i genitori non si preoccupano di capire queste cose per poterle insegnare ai loro figli, ma semplicemente gli ricordano ogni giorno che devono guardare a sinistra e destra prima di attraversare.

ma che fà la gente?