august.

cerco e spero che astrazioni corpose raggiunghino i miei pensieri. sono affaticato e appesantito al risveglio da idee che non mi appartengono. le ossa costantemente erose dall’afa. figlio di uno sguardo non donato aspetto l’illuminazione delle mie gesta, mi confondo da solo nel tentativo di stupire il nessuno che custodisce la mia integrità. siamo arrivati a un numero esiguo di partecipanti, vi prego di sedervi e attendere che le energie producano un inizio. riscopriamo cosa ci ha permesso di affrontare delle scelte. abbracciamo chi se lo merita, il gesto ci regalerà serenità. non è mai troppo tardi per cambiare radicalmente le cose. anche se la percezione è altamente ingannata dal trascorrere del tempo, dall’evoluzione che le possibilità hanno deciso di evolvere in cooperazione con le idee, incrementando i disturbi che non ci fanno sorridere più spesso. sorrido comunque per evitare un sacco di domande, ma i miei occhi si portano dietro tutto un dizionario non troppo complicato da decifrare. non faccio notare a tutti che c’è qualcosa che non va. vorremmo tante volte noi tutti abbracciarci ma ne siamo imbarazzati. i nostri timori abitano le nostre azioni più delle nostre idee, non possiamo permetterci di morire così. porgi lo sguardo sul lato opposto a dove sono io, le tue labbra si muovono, i tuoi occhi roteano. mi chiedo cosa pensi di me. fortunatamente siamo abitati da dubbi. non ho fatto finta di niente quando mi hai chiamato in un modo definente quanto lontanamente sarebbe nelle mie intenzioni di partecipare alla tua esistenza. non posso impormi di farti pensare niente. farti sentire bene, questo sarebbe un traguardo. raccolgo tutto ciò che continuamente mi cade dalle mani, sto continuamente pensando a qualcosa del tutto distante da quello che faccio. non sto scoprendo niente di nuovo, ma sempre più convincentemente deduco che cogliere l’attimo a scapito degli impegni è la mia tattica. la collezione infinita di vissuto improvvisato mi ha regalato la saggezza che se non avessi certo invidierei. un sacco di persone si sposano; ho bisogno di una boccata d’aria.

ogni tanto un colpo d’aria salvifico ci accarezza il viso, e continueremo ad innamorarci d’illusioni.