non mi interessa accostarmi alla socialità se nella maggiorparte dele persone devo si notar superficialità distruttiva. mi sento magnifico attore, nella vita, io, costretto a far fronte ad intelligenze terribili, con cui mai avresti a che fare se non vivessi, ahinoi, senza quasi poter far nulla, nello stesso tremendo posto. non si pagar tal prezzo a forza, non può chiunque aver diritto di far quel che “crede”, soprattutto quando taluno non ha capacità di credere.

esiste solo d’io, eddio lo so.

mi sento, e trovo, sommerso e circondato, in medesimo tempo, onde la via d’uscita è in cima ad una montagna che qui non c’é, e che non riesco a trovare, non per colpa mia(ma non completamente), del resto. e persone che mi conoscono non s’aspettan altro che bestemmie da me; va bene tutto, ma pensa figliuolo dov’é che ci siam conosciuti, e non sparar este cose completamente a caso, quasi secondo un sub strato di caso(dato la molto spesso magnificenza del caso stesso).

e più vi penso più ho necessità di mare; quanto credo sia vero che dò sei nato ti richiami, magneticamente; e comunque parliamo di mare, di poesia che si muove dolce.

attendo ergo l’irradiarsi di cogito nelle persone, qual attesa immane mi obbligo. la smetto, prima di stancar anche me stesso.