ho visto una persona occludere a se stessa le proprie pulsioni incrementando incredibilmente i propri istinti sessuali, tali da portarla ad una euforia opprimente, per me ascoltatore/osservatore. la mia rassegnazione poi non vien colta incastrandomi inesorabilmente in questo chiedi-ma-non-ricevi-e-continui-a-chiedere. sono fin troppe volte poco portato a dir le cose a parole e tento di invocar uno spirito riflessivo ben poco presente nelle persone, parlando generalmente con tanto poco timore d’esser frainteso da esse stesse. mi rinchiudo nella mia irraggiungibilità senza troppo nasconderla, quasi accantonandola per pochi(ahinoi) eletti(brutto termine). gli squallidi sorrisi quindi si ripetono quotidianamente per tempo determinato, visto che non sono portato a seguire un autismo sociale qualunque. ho assoluta voglia e bisogno di sfogare urla soddisfacenti, venali altisonanti distanti da golacei linguaggi di poco gusto. bevo fresco e fondamentalmente mi lamento desiderando un panorama/universo completamente differente, in cui i miei sogni terreni potessero viver più materialmente, lontani da qualsivoglia banalità. e mi impegno a mantenere una logicità che non desidero, pensando a tra poche ore, momenti di spensieratezza di verde urbano, in cui poter godere di un innocenza corrotta, ahinoi, da alcuni mezzi legali, nonchè leggittimati. in tutto questo il potere mi disgusta, ogni momento che lo percepisco. intanto suoni labili si infrango in se stessi,con un’apparentemente struttura che in realtà è tutt’altro, nel trionfo della “beffa” del linguaggio, in una delle sue forme.